16 dicembre 2015 – Dopo quasi 10 anni, la Federal Reserve ha ritoccato verso l’alto, dello 0,25 per cento (da 0-0,25 a 0,25-0,5 per cento), i tassi d’interesse negli Stati Uniti. L’annuncio è stato dato alle 20 ora italiana, mentre alle 20:30 ci sarà una conferenza stampa della presidente Janet Jellen. L’ultimo rialzo era stato effettuato nel lontano 2006. Il costo del denaro non si era più mosso dal livello minimo del 2008, dal crollo di Lehman Brothers, quando divenne chiaro che la crisi dei mutui subprime Usa avrebbe raggiunto proporzioni globali: entravamo nella peggior crisi finanziaria mondiale del dopoguerra. Il rialzo, aveva spiegato Jellen all’invio di dicembre, «costituirà una dimostrazione del punto a cui la nostra economia è giunta nella ripresa dagli effetti della crisi finanziaria e della Grande Recessione».
La presidente Yellen ha ripetuto in diverse occasioni che il ritmo di rialzo dei tassi sarà molto graduale.
La svolta della banca centrale Usa era attesa da mesi: già in molti si aspettavano un rialzo nel corso della riunione di giugno e poi ancora di più a settembre, ma la crisi finanziaria in Cina ha spinto Jellen a prendersi ancora del tempo. Ma finalmente è arrivato il momento: i dati in mano alla Fed appaiono incoraggianti, sia sul fronte dell’occupazione (tornata ai livelli pre-crisi, al 5%), dell’inflazione e sulle capacità dimostrate dall’economia Usa di resistere agli choc esterni, sia guardando alla Cina, dove gli stimoli messi in campo dal governo di Pechino allontanano i timori sul rallentamento della grande economia asiatica.
«Il continuo miglioramento del mercato del lavoro aiuta a rafforzare la fiducia che l’inflazione tornerà al nostro obiettivo del 2% nel medio termine», aveva dichiarato Yellen nel corso di una conferenza, poche settimane fa. «Sebbene gli sviluppi nelle economie straniere pongano ancora rischi alla crescita dell’economia americana che stiamo monitorando, questi rischi al ribasso dall’estero sono diminuiti dall’estate scorsa», aveva spiegato. E sulla Cina: «I recenti dati sostengono la tesi secondo cui il rallentamento dell’economia cinese, che ha ricevuto un’attenzione considerevole, continuerà probabilmente a essere modesto e graduale. La Cina ha compiuto azioni per stimolare la sua economia quest’anno e potrebbe fare di più se necessario».