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Super Tuesday: Trionfo di Donald Trump e Hillary Clinton. Ora occhi puntati sulle primarie in Florida

1 marzo 2016 – Sette stati a testa: Hillary Clinton e Donald Trump, come da previsioni, hanno sbaragliato gli avversi nelle primarie democratiche e repubblicane del Super Tuesday.

L’ex segretaria di stato Usa vince a mani basse – in casa Dem – in Georgia, Virginia, Tennessee, Alabama, Arkansas, Texas, Massachusetts e nel territorio delle Samoa americane. L’avversario Bernie Sanders vince nel suo Vermont, in Oklahoma, Colorado e Minnesota.

Il magnate del real estate – tra i Repubblicani – la fa da padrone in Georgia, Alabama, Tennessee, Massachusetts, Virginia, Arkansas e Vermont. Premio di consolazione per Marco Rubio in Minnesota, mentre il super conservatore Ted Cruz la spunta in Texas (lo Stato con il più alto numero di delegati), Oklahoma e Alaska. Ancora non sono certi i risultati del Wyoming (che tuttavia non assegna delegati).

In palio, nel super martedì appena trascorso, c’erano 1015 delegati per i democratici (circa un terzo di quanti ne occorrono per vincere la nomination) e 595 per i repubblicani (più o meno la metà del numero necessario a diventare il candidato presidenziale).

Se l’investitura di Hillary Clinton a candidata democratica sembra ormai certa, altrettanto non si può dire per quella di Donald Trump. Se dovessi dare una percentuale, credo che il tycoon abbia tra il 70 e l’80 per cento delle possibilità di diventare il candidato presidenziale per i conservatori. Il partito repubblicano potrebbe fare di tutto per fermarlo: ricordiamo che alla Convention repubblicana, quando sarà fatto il nome del candidato presidenziale, i candidati hanno facoltà di ritirarsi e concedere i propri voti a un altro candidato. Se tutti rivali di Trump concedessero i loro delegati a Ted Cruz, la situazione potrebbe ribaltarsi.

Entrambi i partiti hanno votato in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia. Repubblicani e Democratici hanno tenuto dei caucus in Colorado e Minnesota. Inoltre, in Alaska e Wyoming sono stati organizzati dei caucus riservati ai soli Repubblicani mentre i Democratici hanno votato nel territorio federale delle Samoa americane, un piccolissimo arcipelago del Pacifico.

In alcuni stati si è iniziato a votare alle 13 di martedì ora italiana, mentre gli ultimi caucus si sono conclusi quando in Italia era già la mattina di mercoledì.

Secondo diversi sondaggi, tra cui il più recente di Cnn/Orc, pubblicato a poche ore dall’inizio del Super Tuesday, in un’ipotetica vittoria di Trump alle primarie repubblicane, il tycoon perderebbe sia contro la Clinton che contro Sanders. Nel dettaglio, secondo la rilevazione di Cnn/Orc, la Clinton batterebbe Trump col 52% delle preferenze contro il 44% del tycoon. Mentre il senatore Sanders otterrebbe il 55% dei voti contro il 43% dell’imprenditore.

Ancora secondo un sondaggio condotto da Cnn/Orc, Trump avrebbe aumentato il suo vantaggio a livello nazionale portandolo a oltre 30 punti sugli inseguitori, col 49% delle preferenze contro il 16% di Marco Rubio e il 15% di Ted Cruz. In campo democratico la Clinton sarebbe invece avanti di quasi 20 punti su Bernie Sanders, col 55% delle preferenze contro il 38% del senatore.

Il prossimo appuntamento importante in queste primarie americane è il 15 marzo, quando si voterà in Florida, uno stato molto importante e ricco di delegati: 246 per i Democratici e 99 per i Repubblicani.

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