L'ICONOCLASTA

Arrivano le quote Ue. A Germania, Francia e Spagna il 60% dei rifugiati

7 settembre 2015 – La Commissione Europea, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe ultimato la sua proposta di assegnare circa il 60% dei 120 mila rifugiati da ricollocare, che si trovano in Italia, Grecia e Ungheria, a Germania (31.433), Francia (24.031) e Spagna (14.931). Germania e Francia si sarebbero già dette disponibili ad accettare i rifugiati.

La proposta, che sarà presentata mercoledì, dovrebbe essere discussa nel corso di un vertice straordinario dei leader sulla crisi dei profughi che, secondo quanto spiegano fonti Ue, dovrebbe tenersi la prossima settimana. Il summit è stato chiesto da Francia e Germania e si dovrebbe svolgere dopo il Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno Ue, del 14 settembre. La Germania ha inoltre stanziato altri 6 miliardi per la gestione dei migranti.

La cancelliera Angela Merkel ha ringraziato tutti coloro che si sono mobilitati in questo weekend per l’emergenza migranti: «Tanti cittadini con il loro benvenuto ai migranti hanno mostrato un’immagine del nostro Paese che ci rende orgogliosi». «Quelli che non hanno necessità di protezione – ha tuttavia sottolineato Merkel – dovranno tornare indietro». Il fenomeno osservato in questi giorni, ha spiegato la Cancelliera, «impegnerà la Germania anche in futuro, e cambierà il Paese. Dobbiamo fare in modo che questo cambiamento sia positivo». Intanto, il premier britannico David Cameron fa sapere che il Regno Unito accoglierà fino a 20mila rifugiati siriani entro il 2020.

A fare da contraltare alle dure parole del premier ungherese Viktor Orban – «L’Europa deve chiudere le frontiere o rischia l’arrivo di milioni di migranti» – è arrivato poi il monito del segretario generale dell’Onu. «I Paesi europei – riferisce in una nota il portavoce di Ban Ki-moon – devono trovare velocemente un approccio comune per condividere equamente le responsabilità» e per contrastare «con forza e senza alcun rinvio» ogni forma di violenza e razzismo. Ban, invitando i leader del Vecchio Continente ad «essere la voce di chi ha bisogno di protezione», ha elogiato coloro che hanno espresso preoccupazione «per la crescente xenofobia, discriminazione e violenza contro o migranti e i rifugiati in Ue».

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