L'ICONOCLASTA

Una brutta notizia: Sepp “Senza Pudore” Blatter rieletto per altri quattro anni alla guida della Fifa. Gli inglesi hanno ragione. Come dice Greg Dyke, bisogna organizzare il boicottaggio dei Mondiali

29 maggio 2015 – Ancora Blatter. Dopo la prima votazione, che aveva visto il presidente uscente in vantaggio con 133 voti contro i 73 dello sfidante (per essere eletto al primo turno ne servivano 139), il principe giordano Ali Bin Al Hussein ha scelto di ritirarsi lasciando così solo Sepp Blatter in corsa. È il quinto mandato per lo svizzero settantanovenne, che ricopre la carica di presidente della Fifa dal lontano 1998.

«Avrei potuto ricevere più voti ma andiamo avanti – ha dichiarato Blatter subito dopo la rielezione -. Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di guidare ancora il calcio per i prossimi 4 anni». La Uefa si era schierata con lo sfidante giordano, ma dopo il primo voto la sconfitta è apparsa schiacciante: «Voglio ringraziarvi tutti – ha detto Al Hussein annunciando il passo indietro -. È stato un meraviglioso viaggio e voglio soprattutto ringraziare quanti di voi sono stati così coraggiosi da votarmi».

Blatter è stato quindi riconfermato alla giuda del calcio mondiale nonostante lo scandalo giudiziario che ha travolto la Fifa. «So che molti mi ritengono responsabile di comportamenti vergognosi di pochi, ma non posso vedere tutto», è stata la difesa di Blatter. Nel corso del suo intervento prima dell’inizio delle votazioni, lo svizzero aveva chiesto di dargli fiducia: «Mi si rende responsabile della tempesta che coinvolge la Fifa? – ha domandato retoricamente – D’accordo, la accetto, ma datemi la possibilità di risalire la china. In questi tempi difficili serve un leader di esperienza, forte, che conosca tutte le implicazioni. Inizieremo il cambiamenti da domani se mi date la vostra fiducia». Al termine del discorso, nel quale non aveva mancato di notare la tempistica degli arresti («Non è un bene che tutto ciò sia emerso due giorni prima delle elezioni Fifa. Qualcuno parla di coincidenze, ma a me rimane qualche domanda»), un lungo applauso senza fischi.

Decisivi sono stati i voti di Russia (il suo maggiore sponsor), Asia, Africa e Sud America, che hanno fatto quadrato intorno a Blatter, e nulla ha potuto il fronte che gli si opponeva: Europa, Usa e Canada. «Sono disgustato, questo è troppo. L’Uefa sosterrà il principe Alì – aveva dichiarato il presidente dell’Uefa Michel Platini – dobbiamo fare qualcosa perché quello che è successo per la nostra immagine non va bene. Ho incontrato Blatter e gli ho chiesto di dimettersi. Lui mi ha detto che era troppo tardi».

Greg Dyke, presidente della Football Association, la federazione del calcio inglese, aveva proposto il boicottaggio dei Mondiali 2018, in programma in Russia: «Se uno o due Paesi dicono: “non vi prenderemo parte”, andranno comunque avanti senza di loro e sarebbe anche scorretto verso i tifosi – ha spiegato – Ma se la Uefa dice: “se non risolvete la situazione, non andremo ai Mondiali”, come Inghilterra penso che aderiremo. Non avrebbe senso ritirarci singolarmente se tutti gli altri giocano, non avrebbe alcun impatto. Ma se è tutta la Uefa a tirarsi indietro, quello sì che avrebbe impatto. E se Blatter sarà rieletto, questa possibilità potrebbe essere discussa. Penso che le prove prodotte dagli americani siano devastanti e non penso che Blatter possa sopravvivere nel lungo periodo. Da quando è in carica, la corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile».

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