L'ICONOCLASTA

Roma, confronto-scontro tra Raggi e Giachetti su Sky. Debito, olimpiadi e trasporti i temi più caldi

16 giugno 2016 – Scambi al vetriolo nell’ultimo confronto televisivo tra Virginia Raggi (la favoritissima, M5s) e Roberto Giachetti (Pd) prima del ballottaggio di domenica 19 giugno, quando uno tra loro ne uscirà sindaco e sarà chiamato a governare su una Roma martoriata e commissariata, uscita a pezzi dallo scandalo di Mafia Capitale.

Dalle Olimpiadi 2024 all’Atac, dai rifiuti al gigantesco debito che grava sulla città: i due aspiranti primi cittadini si sono confrontati di fronte alla statua di Marco Aurelio, nel luogo simbolo di Roma, piazza del Campidoglio, moderati dal giornalista Sky Gianluca Semprini.

«La mia squadra sarà rivelata tra domani e venerdi. Non farò i nomi stasera, la stiamo completando, mi sto prendendo tutto il tempo necessario. Vogliamo nomi di livello, voglio selezionare i nomi e avere colloqui a quattr’occhi», è la novità annunciata dalla candidata pentastellata, che a differenza di Roberto Giachetti (che l’ha fatto due settimane fa) deve ancora comunicare ai cittadini quali saranno le persone di cui si circonderà nel caso in cui dovesse vincere il ballottaggio di domenica.

Primo tema del confronto, il debito pubblico della Capitale. Entrambi i candidati sono d’accordo: va rinegoziato. «Serve un audit, che finora non è stato mai fatto. Il debito era di 22 miliardi grazie alla gestione del Pd, quando è stata aperta la gestione commissariale. Oggi è di 13 miliardi. Credo sia onere del ministero dell’economia fare gli interessi dei cittadini. Dovremmo averlo a un tasso di mercato, che oggi è bassissimo», attacca la Raggi. Giachetti non si fa intimorire, e risponde a tono, accusando la sfidante di aver detto che «una parte del debito non voleva pagarlo. Bisogna aprire una trattativa con il governo per rinegoziarlo e ottenere un prestito dal tesoro. Possiamo rinegoziare a 1,5-2% di tasso d’interesse, proporlo alle banche, per risparmiare 200 milioni l’anno sugli interessi, da usare per investimenti sul sociale e se ci riusciamo per abbassare le tasse, specie l’Irpef».

Poi l’emergenza rifiuti e lo sciopero dell’Ama: «Lo sciopero di oggi è nazionale per rinnovo del contratto, ovviamente il tema coinvolge anche Ama – ha spiegato Giachetti – Io vengo da via delle Botteghe Oscure, è pieno di immondizia e fa schifo. Si deve cambiare, proseguendo sul piano avviato dal presidente Fortini, e con una riorganizzazione del personale, con 360 zone in cui suddividere in città. Va concluso il ciclo dei rifiuti, e riportato dentro Roma, e puntare sugli ecodistretti, per risparmiare e abbassare la Tari». Raggi ha invece risposto: «Il problema purtroppo è di Ama e di come è stato gestito. Ama deve chiudere il ciclo dei rifiuti, perché sta sostenendo la parte più onerosa che è quella della raccolta. Il vero problema è che la scorsa giunta targata Pd – ha puntato il dito Raggi – ha detto di aver chiuso Malagratta, peccato non abbia approntato un sistema di gestione dei rifiuti e quindi dobbiamo mandarli all’estero. Quando le cose si fanno di facciata e non di sostanza, ci troviamo queste situazioni».

Scontro diretto, come c’era da aspettarsi, sulle Olimpiadi, argomento che divide nettamente i due aspiranti sindaci. «La candidata Raggi, che aveva dichiarato criminale affrontare il tema delle Olimpiadi, dovrebbe sapere che il Cio dà 1,7 miliardi di euro perchè ci sono le Olimpiadi. Se diciamo no, che facciamo cancelliamo anche il Giubileo del 2025?», ha attaccato Giachetti. «Se dovessi diventare sindaco, sarò io stessa a indire un referendum consultivo e sarà interessante vedere cosa farà Giachetti», ha ribattuto Raggi secondo la quale le Olimpiadi non sono «una priorità». «Bisognerebbe spiegare a Raggi che c’è una procedura democratica, il referendum lo decidono i cittadini e si raccolgono le firme», ha replicato Giachetti spiegando che in caso di consultazione voterà sì. «Un sindaco – ha concluso Raggi – non può basare il proprio programma di governo e sviluppo della città sulla base di un evento futuro e incerto» come le Olimpiadi. Giachetti ha replicato che le «Olimpiadi non sono in contraddizione con ciò che Roma deve fare da subito».

Ai candidati è stato poi chiesto di svelare ai cittadini il proprio credo religiosi e di dare la propria opinione sul pagamento delle tasse da parte degli enti religiosi che svolgono attività commerciali. L’avvocata 5stelle, che ha scelto di non rivelare le proprie credenze, trovandole un argomento non rilevante ai fini del voto, ha messo in chiaro: «Noi siamo stati i primi a denunciare il fatto che gli immobili religiosi utilizzati a fini commerciali non versano Imu e Ici. Certo che chiederemo loro di pagare le tasse, anche papa Francesco lo ha definito etico». L’agnostico Giachetti ha ricordato alla sfidante come questo sia già previsto da un decreto Monti. Pronta la risposta della pentastellata: «Perché Giachetti non ha mai lavorato per fare quello che promette quando era ex capo di gabinetto?».

Cosa direbbe se fosse sindaco di Roma a Massimo Carminati, presunto capo di Mafia Capitale? «Ho paura di chiunque faccia male a Roma – ha detto Roberto Giachetti -, sono garantista ma quello che emerge ha fatto malissimo alla città. Non ho nulla da dirgli se non che se divento sindaco sarò vigile e attento perché non vi siano più infiltrazioni come quelle che abbiamo visto». «Nelle intercettazioni dell’inchiesta Carminati diceva di avere il controllo di 3 candidati su 4 – ha risposto Raggi -, noi saremo incorruttibili, come dicevano loro stessi di Fucci (sindaco pentastellato di Pomezia, ndr). Con noi i giochi saranno finiti». Sulla sicurezza la candidata M5S promette «maggior presidio sulle strade, non solo in centro, ma deve aumentare anche la sicurezza percepita. Vigili urbani non possiamo assumerle altri, ma un concorso é già stato fatto». «Metteremo mille telecamere in più con una centrale operativa che vigili su tutta la città – così Giachetti -. Le forze dell’ordine in più schierate per il Giubileo rimangano a Roma anche dopo. I vigili vanno riorganizzati».

Poi i trasporti, spina nel fianco della Capitale. Secondo Giachetti, bisognerebbe disporre di 150 nuovi autobus e «poi proseguire sul lavoro del direttore generale Rettigheri che ha portato in tribunale i fascicoli delle malefatte e proseguire con il risanamento. Io sto con lui, e dico che si deve andare verso il risanamento dell’azienda». «Sul suo sito – ha attaccato Raggi – abbiamo trovato l’intenzione di privatizzarla o meglio di risanarla perché così per i privati è più interessante. L’Atac deve essere risanata e restare pubblica».

Ai due sfidanti è stato quindi chiesto di riconoscere un Municipio di Roma sulla mappa. Roberto Giachetti ha indovinato mentre Virginia Raggi no. E a chi intitolerebbero una via i due candidati? Giachetti ha risposto «a Marco Pannella», mentre Raggi ha detto che farebbe decidere ai romani con un referendum.

E l’appello ai romani. «Con le intercettazioni di Mafia Capitale é tutto chiaro ai romani. Tagliare gli sprechi e i privilegi lo può fare solo una forza politica pulita che non prende finanziamenti e risponde soltanto ai cittadini. Vogliamo una città dove sia bello vivere e questo noi faremo. Abbiamo lavorato tanto in questi tre anni, in Comune e in Parlamento, e tutto quello che abbiamo promesso l’abbiamo fatto: abbiamo tagliato stipendi e rimborsi elettorali dei parlamentari, restituito 42 milioni, proponiamo il reddito di cittadinanza, ci impegniamo per far cambiare verso a questa città e a questa società», sono le parole conclusive di Virginia Raggi. Poi è il turno di Roberto Giachetti: «Non voglio fare un appello. Voglio spiegarvi perché mi sono candidato, una scelta che anche alla persona più esperta fa tremare le mani. Ho incontrato tanta rabbia in questa campagna elettorale, anche per responsabilità della nostra parte politica. Ma con la rabbia non si va da nessuna parte. Io ci ho messo passione ma ho sentito anche dibattiti sulla mia barba. Se mi darete la possibilità di occuparmi di Roma sarà la realizzazione del più grande sogno della mia vita».

Stretta di mano. Fine. La parola ai cittadini, domenica.

ULTIMI ARTICOLI