L'ICONOCLASTA

Dopo lo choc Le Pen in Francia, un Donald Trump impazzito negli Stati Uniti: «Stop a tutti i musulmani e chiudiamo internet!»

8 dicembre 2015 – «Chiudiamo da subito le frontiere ai musulmani. Nessuno può più entrare negli Stati Uniti fino a che il Congresso non avrà capito meglio cosa sta succedendo e fino a quando non saranno prese delle decisioni. Nel frattempo i confini per loro saranno chiusi». Trump suggerisce poi un’altra soluzione: gli Usa, afferma, dovrebbero addirittura considerare l’idea di «chiudere» internet e i social media per arginare la diffusione degli estremisti online: «Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di internet, dobbiamo fare qualcosa». E ancora: «Se vincerò le elezioni, torneremo a fare di nuovo l’America grande». Così il candidato alle primarie repubblicane per le elezioni 2016 Donald Trump a pochi giorni dalla strage di San Bernardino, California, dove 14 persone sono morte in un centro disabili sotto colpi d’arma da fuoco.

A sparare, una coppia di cittadini americani musulmani di origini pachistane: l’FBI sta indagando la pista terroristica e al momento, nonostante l’Isis abbia rivendicato il massacro, gli inquirenti sono orientati a credere che la coppia sia stata ispirata ma non diretta da un’organizzazione come l’autoproclamato Stato Islamico.

Le parole di Trump arrivano all’indomani del discorso alla Nazione pronunciato da Barack Obama dallo Studio Ovale, in cui il presidente ha ribadito che gli Stati Uniti sconfiggeranno il terrorismo. Sui fatti di San Bernardino: «È stato un atto di terrorismo, progettato per uccidere persone innocenti, ma finora non abbiamo prove che i killer siano stati diretti da gruppi terroristici all’estero anche se avevano iniziato un percorso di radicalismo». «Siamo dalla parte giusta della storia», ha poi detto Obama, prima di ricordare ai cittadini che «la libertà è più forte della paura».

Una retorica diametralmente opposta a quella utilizzata da Donald Trump, cui la Casa Bianca si è affrettata a replicare: «La [sua, ndr] proposta – afferma il consigliere per la Sicurezza nazionale Ben Rhodes, sentito dalla Cnn – è contraria ai valori americani, e agli interessi di sicurezza nazionale». Poi l’altolà del Consiglio dei musulmani d’America: «Così si arriva al fascismo». Duro il commento di un altro candidato alle primarie repubblicane, l’ex superfavorito Jeb Bush, che ha bollato il controverso miliardario come «demente».

Dal campo conservatore (e ovviamente da quello dem), tutti si sono schierati contro le dichiarazioni di Trump. Si sono dissociati tutti gli esponenti in corsa per le presidenziali ma anche vecchie guardie di peso come Dick Cheney, ex vicepresidente Usa durante l’amministrazione di George W. Bush. «Credo che bandire un’intera religione – ha dichiarato Cheney – vada contro ogni cosa in cui crediamo. La libertà religiosa è sempre stata una parte molto importante della nostra storia».

L’uscita di Trump fa seguito al campanello d’allarme di ieri, quando il costruttore miliardario è stato per la prima volta sovrastato dal rivale Ted Cruz, senatore del Texas, in un sondaggio sul caucus dell’Iowa, con cui si aprirà la corsa verso la nomination del Partito repubblicano per le prossime presidenziali statunitensi. Secondo un sondaggio condotto dall’università Monmouth, Cruz sarebbe in testa, raccogliendo il 24 per cento delle intenzioni di voto. Trump si fermerebbe al 19 per cento.

In molti sono convinti che Donald Trump abbia voluto catalizzare nuovamente l’attenzione su di sé, cercando di attirare voti sulla scia della paura provocata dalla strage di San Bernardino. Ma questa volta potrebbe davvero aver esagerato.

È l’inizio dell’implosione del fenomeno Trump?

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