L'ICONOCLASTA

Bce, Mario Draghi apre agli aiuti di Stato per il sistema bancario

21 luglio 2016 – Nel modo più esplicito possibile, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha fatto capire ai mercati che saranno indispensabili degli aiuti di stato per alcune banche, italiane e non solo.

«È necessario affrontare la questione dei crediti deteriorati in Europa», ha spiegato Draghi in conferenza stampa, al termine della riunione del Consiglio direttivo della Bce. Un paracadute pubblico per le banche, ha aggiunto, «è possibile in casi eccezionali» o quando «il mercato dei crediti deteriorati è sotto pressione». E anche se Draghi non ha apertamente nominato le banche italiani, il senso delle sue parole era assolutamente chiaro.

O, almeno a me, appare chiaro che il Fondo Atlante sarebbe insufficiente per salvare il Monte dei Paschi di Siena, senza parlare dell’eventuale effetto domino che avrebbe sulle altre banche un eventuale fallimento di Mps.

Le cifre parlano da sole: le sofferenze delle banche italiane sono troppo elevate. Bisognerebbe cancellare 10, se non 20, 30 miliardi di prestiti in sofferenza attraverso qualche operazione di maquillage che permetta all’Italia di salvare la faccia. Naturalmente tutto questo deve essere confezionato da Padoan e Bruxelles in modo da sembrare conforme alle regole Ue.

Sarà una finzione, ma in finanza quello che conta è la fiducia.

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