L'ICONOCLASTA

G20 di Amburgo, lungo faccia a faccia tra Trump e Putin. Putin nega ogni ingerenza nella campagna USA, raggiunto accordo di de-escalation in Siria

7 luglio 2017 – «Ho avuto una conversazione molto lunga con il presidente degli Stati Uniti, c’erano molti punti, come l’Ucraina, la Siria, altri problemi, alcune questioni bilaterali», ha spiegato Putin a margine di un incontro, al G20 di Amburgo, in Germania, con il primo ministro giapponese Shinzo Abe, aggiungendo che con il suo omologo americano ha parlato anche di lotta al terrorismo e cybersicurezza. Un funzionario statunitense ha affermato da Washington che Usa, Russia e diversi paesi dell’area mediorientale (Giordania in primis) hanno concordato un cessate il fuoco nel sudovest della Siria a partire dal 9 luglio.

Quanto alle ingerenze russe nelle elezioni americane del 2016 (Putin è accusato dalle agenzie di intelligence USA di aver ordinato una campagna di hacking durante la campagna elettorale del 2016 allo scopo di favorire il repubblicano Trump a scapito della democratica Hillary Clinton), secondo il segretario di Stato USA Rex Tillerson, il presidente russo avrebbe negato le interferenze. In ogni caso, i due hanno concordato nell’impegnarsi a non interferire in futuro nei rispettivi affari interni.

«È un onore incontrarla», aveva detto Donald Trump stringendo per la prima volta la mano del presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo avuto delle ottime conversazioni, ne avremo una ora, e ovviamente continueremo ad averne», ha aggiunto. Putin da parte sua si era detto «molto contento» di incontrare finalmente di persona il nuovo inquilino della Casa Bianca: «Sono certo che i nostri incontri porteranno a risultati positivi».

Un linguaggio del corpo fatto di pacche sulle spalle e sorrisi calorosi non ha contraddetto le parole dei due leader, che hanno avuto un colloquio di due ore e 16 minuti (a fronte dei 35 minuti previsti) insieme ai rispettivi ministri degli Esteri Sergej Lavrov e Rex Tillerson.

Putin incontra il suo omologo americano in un momento geopolitico delicato: accanto al crescente impegno militare degli USA in Siria (uno scacchiere estremamente complicato, ma dove i due paesi riescono a collaborare contro l’Isis nonostante un diverso approccio nei confronti del dittatore Bashar al-Assad, alleato dei russi), pesa la situazione in Ucraina così come le manovre sia russe sia della Nato in Europa orientale. I due capi di Stato parleranno certamente anche della Corea del Nord: giovedì, da Varsavia, Trump aveva ribadito quanto espresso dalla delegazione americana all’ONU, ovvero che Washington sta valutando misure «piuttosto severe» in risposta al recente lancio di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang. Mosca, insieme a Pechino, si oppone invece a nuove sanzioni economiche nei confronti del regime coreano, e ha detto chiaramente che «la possibilità dell’uso della forza militare deve essere esclusa».

Diversi reporter, prima dell’incontro, hanno chiesto al presidente americano se avrebbe sollevato la questione delle ingerenze russe durante la campagna del 2016, ma Trump ha ignorato le domande.

Putin prima di incontrare Trump ha partecipato a una riunione dei paesi Brics, dove si è espresso contro le politiche protezioniste: «La Russia è contraria al protezionismo che cresce nel mondo. Il commercio illegittimo e le limitazioni finanziarie di evidente origine politica sono infatti mirate a eliminare concorrenti, comportano la riduzione dei legami commerciali e provocano la perdita di fiducia tra gli attori della cooperazione economica, strappando così il tessuto stesso dell’economia mondiale».

E il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha annunciato di voler lottare, eventualmente anche con delle sanzioni, contro il protezionismo americano in materia di importazioni d’acciaio.

Intanto, in città, fuori dai palazzi, è stata una nuova giornata di scontri. Dopo i disordini di ieri, la polizia tedesca è intervenuta anche stamattina con gli idranti per disperdere un blocco di manifestanti anti-summit sulle rive del lago Outer Alster, a poca distanza dal luogo che ospita il vertice. Il numero dei poliziotti feriti negli scontri è salito a 159. E, secondo quanto riferito da un portavoce degli autonomi di sinistra che stanno protestando ad Amburgo contro il G20, citato dallo Spiegel, sono un centinaio i manifestanti rimasti feriti. I manifestanti anti-G20 hanno impedito alla first lady americana Melania Trump di lasciare la propria residenza e di prendere parte al programma previsto per i partner dei capi di Stato.

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