11 giugno 2015 – Alla fine c’è stato, ieri sera, l’incontro a Bruxelles tra il premier greco Alexis Tsipras, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, a margine del vertice Ue-America Latina.
Dopo una settimana in cui le trattative tra Atene e i suoi creditori internazionali si erano fatte sempre più complesse, quasi a un passo dalla rottura, la giornata di ieri riaccende qualche flebile speranza. Nonostante i tedeschi abbiano smentito l’indiscrezione di Bloomberg – secondo cui Angela Merkel sarebbe stata pronta a sostenere un accordo che contenga anche solo una delle riforme economiche richieste dai creditori, purché importante – la cancelliera si è ancora una volta, la seconda in dieci giorni, esposta personalmente affinché si eviti lo scenario peggiore. «L’obiettivo è tenere la Grecia nell’Eurozona e, se c’è volontà, la strada si trova», ha dichiarato Frau Merkel all’uscita dell’incontro a tre. Tuttavia, ha avvisato la cancelliera, «anche il tempo conta». Prima dell’inizio del meeting, Merkel aveva dichiarato ai cronisti che avrebbe consigliato a Tsipras di «continuare i negoziati con le tre istituzioni», ovvero Bce, Fmi e Commissione Ue. Un portavoce tedesco, alla fine dei colloqui, ha quindi spiegato: «È stato deciso all’unanimità che le discussioni tra il governo greco e le tre istituzioni debbano continuare con maggiore intensità». Parole di circostanza che sottolineano un nulla di fatto: si continua a trattare.
Una buona notizia per i greci è arrivata dalla Bce, che ieri ha alzato la liquidità d’emergenza per le banche elleniche di 2,3 miliardi di euro, portando il tetto Ela a 83 miliardi di euro.
Standard&Poors mette invece pressione sulla Grecia, declassandola a CCC da CCC+, con outlook negativo, e avvertendola che senza un accordo farà default nel giro di 12 mesi. Ma anche con un accordo sarà salva solo per qualche mese, perché l’intesa, ha spiegato l’istituto, «non coprirà gli obblighi sul debito al di là di settembre».
Ieri Alexis Tsipras aveva anche incontrato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, un incontro «amichevole» che dovrebbe replicarsi oggi. Atene, confidano alcuni alti funzionari, sarebbe disposta a cedere sull’avanzo primario, ma in cambio torna a chiedere un alleggerimento del suo immenso debito pubblico. I due leader, ha spiegato il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, hanno deciso di «continuare a lavorare insieme» con l’obiettivo di raggiungere «un accordo condiviso con i 19 paesi della zona euro».
Nel pomeriggio di ieri, il portavoce di Juncker aveva confermato la bocciatura del piano presentato da Atene, tre sole pagine con il focus su obiettivi di bilancio e sostenibilità del debito: «Per questa spinta finale ai negoziati la Commissione Ue ritiene che la palla sia nel campo della Grecia, che deve dare seguito alle discussioni Tsipras-Juncker della scorsa settimana».
La Commissione, aveva aggiunto il portavoce, crede che le proposte di Atene «non riflettano lo stato delle discussioni che ci sono state fra il presidente Juncker e il premier Tsipras mercoledì scorso e fra il commissario Moscovici e il ministro della Finanze elleniche lunedì».
Una bocciatura che ha confermato le indiscrezioni circolate martedì, secondo le quali i creditori sarebbero molto insoddisfatti della proposta greca, tanto da definirla «insufficiente e inaccettabile». Per questa ragione si pensava che Juncker ieri non avrebbe incontrato il primo ministro ellenico: «Oggi l’unico impegno formale diretto di Juncker – aveva detto il portavoce – è il summit con l’America Latina».Luna De Bartolo