L'ICONOCLASTA

Grecia in bilico. Varoufakis: «La liquidità sta finendo». FMI: «Nessuna proroga alle scadenze dei rimborsi»

17 aprile 2015 – L’allarme arriva direttamente dal ministro delle Finanze ellenico, che è intervenuto al Brookings Institution di Washington a margine dei lavori del Fondo monetario internazionale: «La liquidità della Grecia sta finendo». Varoufakis ha poi precisato che Atene «non sta giocando con l’uscita dall’euro», sottolineando i duri sacrifici fatti dalla popolazione nel tentativo di dare stabilità all’economia del paese: «La Grecia è campione di risanamento del bilancio. Il nostro inverno di malcontento dura da sette anni».

Ora, secondo il ministro greco, sta all’Europa «ammettere che il suo programma ha peggiorato la situazione». Varoufakis ha quindi invitato i creditori a prendere atto «che il piano di salvataggio è fallito» e che «con l’austerità l’Ue esporta la crisi in tutto il mondo». «La Grecia», è la conclusione del ministro delle Finanze ellenico, «non può firmare un accordo sul suo debito che non risolverà i problemi economici del Paese. Non accetteremo obiettivi che la nostra economia non può raggiungere».

Intanto, ieri, Christine Lagarde si è detta «preoccupata» per la crisi di liquidità in Grecia. Il direttore del Fondo monetario internazionale, illustrando a Washington la sua Agenda Politica Globale, ha ricordato i rischi che pendono sulla ripresa europea: bassa inflazione e il possibile «riemergere delle tensioni finanziarie per l’incertezza politica associata alla Grecia». Lagarde ha poi gelato le speranze di Atene di un rinvio del rimborso di circa un miliardo di euro in scadenza a maggio: «Ritardi nei pagamenti non sono mai stati accordati dal board del Fmi negli ultimi 30 anni». Ieri, il Financial Times aveva pubblicato un articolo nel quale si scriveva che la Grecia avrebbe chiesto un rinvio nel rimborso del prestito al Fondo, circostanza poi smentita da fonti del governo ellenico.

La crisi greca appare lontanissima da una soluzione e la Commissione europea, per bocca del portavoce del presidente Jean-Claude Juncker, si è detta «non soddisfatta dei progressi fatti finora» nei negoziati fra il governo greco e le istituzioni creditrici. La speranza di Juncker è che «i lavori aumentino di intensità prima dell’incontro informale dei ministri delle Finanze del 24 aprile».

Il portavoce di Juncker ha tuttavia spiegato che il lavoro «continua e i colloqui procedono», ricordando come l’accordo dell’Eurogruppo del 20 febbraio scorso prevede che Atene prepari una lista di riforme. Lista che deve essere poi approvata prima dalle istituzioni creditrici e poi dai ministri delle Finanze dell’area euro. Ma, ha spiegato, «quando diciamo che non ci sono progressi a questo punto, significa che la sequenza di eventi tracciata non si è ancora realizzata. Servono quindi nuovi progressi».

Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, continua a dirsi «fortemente ottimista» su una buona conclusione dei negoziati. «Sono certo che ci sarà un accordo per la fine del mese», ha assicurato. «So che l’Europa ha imparato a convivere con i suoi disaccordi, a combinare le sue varie parti e ad andare avanti». Eppure, per Atene le cose sembrano complicarsi sempre di più.

Domani, annuncia la Commissione Ue, si terrà un nuovo incontro tra Atene e i creditori internazionali.

«Questo fine settimana, già domani pomeriggio, si terrà una riunione del Gruppo di Bruxelles. I lavori dunque proseguono, poi l’Eurogruppo informale del 24 aprile darà modo ai ministri delle Finanze di fare il punto della situazione guardando ai progressi», informa la portavoce Mina Andreeva.

Luna De Bartolo

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