12 giugno 2016 – Continua a salire il numero di morti a Orlando, Florida. La città, una volta conosciuta per Disney World, sarà ora e per sempre nota per essere il luogo della peggiore sparatoria di massa nella storia degli Stati Uniti.
Il sindaco della città ha dichiarato che 50 persone sono state uccise, altre 53 sono state ferite e si trovano ora in ospedale, diverse in condizioni critiche.
Nella città di Orlando, ha aggiunto il sindaco, è stato dichiarato lo stato d’emergenza per permettere ai funzionari di polizia di investigare sulla sparatoria avvenuta questa notte al locale gay Pulse.
L’uomo che ha sparato, rimasto ucciso durante il blitz delle forze dell’ordine, potrebbe avere legami con il terrorismo jihadista.
Il giovane è stato identificato come Omar Mateen, cittadino americano di Port St Lucie, Florida, figlio di immigrati originari dell’Afghanistan. Mateen è stato ucciso quando la polizia ha fatto irruzione nel club.
«Abbiamo sospetti che ci fanno credere che ci siano collegamenti» con l’estremismo islamico, ha spiegato Ron Hopper, l’agente dell’Fbi che si sta occupando del caso.
Secondo quanto affermato da fonti della polizia alla Cnn, Mateen era stato inserito dall’Fbi in una lista di cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell’Isis. Il Daily Beast riferisce invece che l’Fbi aprì un’indagine su Mateen, il quale divenne «persona di interesse» nel 2013 e nel 2014.
Fino ad oggi, la peggiore sparatoria di massa nella storia degli Stati Uniti era accaduta all’istituto Virginia Tech, dove nel 2007 uno studente aveva ucciso 32 persone all’interno del campus.
Nel 2012, 20 bambini e sei adulti sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco alla scuola elementare Sandy Hook, in Connecticut. Una caso che ha galvanizzato sia il movimento contro le armi, sia la National Rifle Association.
Quella di Orlando è ora la peggiore sparatoria di massa nella storia degli Stati Uniti e, purtroppo, la conta dei morti e destinata a salire ancora. La città e l’America sono sotto choc.
Le pistole uccidono. E il mio paese su questo tema è duramente diviso. Anche Hillary Clinton, Bernie Sanders e Donald Trump restano vaghi, non vogliono sbilanciarsi troppo su un tema così tanto controverso. Il presidente Obama si è posto in prima linea, specialmente dopo Sandy Hook, nel raccomandare un maggiore controllo sul possesso di armi, nonostante abbia avuto scarsi risultati. La lobby delle armi è troppo forte. E se Orlando si rivelerà davvero essere un caso di terrorismo, allora non si farà nulla.
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