L'ICONOCLASTA

Consultazioni 5Stelle-Pd, l’apertura di Martina. Di Maio: «O col Pd o si torna alle urne». Renziani in rivolta: «Senza di noi»

24 aprile 2018 – «Se fallisce questo percorso per noi si deve tornare al voto non sosterremo nessun altro governo, tecnico, di scopo o del presidente». Così Luigi Di Maio, candidato premier del M5s al termine delle consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico. «Voglio dire qui ufficialmente che per me qualsiasi discorso con la Lega si chiude qui».

«Chiedo al Pd di venire al tavolo non subito a firmare il contratto ma a verificare se ci siano i presupposti per metterlo in piedi. Rispetto le dinamiche e i tempi del Pd, ma è chiaro che dobbiamo vederci, ci facciano sapere quando sono disponibili». «È chiaro che qualsiasi contratto sarà sottoposto al voto degli iscritti della piattaforma Rousseau», ha aggiunto Di Maio.

«Abbiamo 338 parlamentari e con questa forza un partito deve dare un governo del cambiamento del Paese, e un governo del cambiamento parte dalle nostre battaglie. Ovviamente con 338 parlamentari non può esistere opposizione o si va al governo o si torna al voto», ha affermato.

«Il Movimento Cinque Stelle e qualsiasi altro partito sono e resteranno alternativi. Questo fatto deve essere chiaro, un segno di rispetto nei confronti di tutti gli elettori. Nessuno può fare da solo, nessuno può fare un governo da solo», ha spiegato Di Maio. E sempre a proposito del Pd: «Ci sono profonde differenze e trascorsi da non ignorare», ma il pentastellato auspica di riuscire «a mettere al centro gli interessi nazionali e far uscire dal pantano le famiglie italiane».

Le dichiarazioni di Di Maio arrivano in risposta all’apertura mostrata dal segretario reggente del Pd Maurizio Martina al termine dell’incontro con il presidente della Camera Roberto Fico, incaricato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di verificare se esiste una possibilità di intesa tra i Cinque Stelle e il Pd per uscire dalla crisi di governo.

«Abbiamo detto a Fico una cosa: dopo 50 giorni di questa situazione che abbiamo tutti osservato e vissuto di impossibilità ad arrivare ad una proposta di governo, noi siamo disponibili a valutare il fatto nuovo se verrà confermato in queste ore e cioè la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la Lega», ha dichiarato Martina.

«Ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comune coinvolgendo in primo luogo i nostri gruppi dirigenti: la nostra Direzione nazionale che deve essere eventualmente chiamata a deliberare un percorso nuovo che ci coinvolga. Anche i nostri gruppi dirigenti, la nostra Direzione nazionale, il Partito Democratico tutto deve essere chiamato a valutare» la nuova posizione di Luigi Di Maio, che ha chiuso definitivamente a ogni ipotesi di alleanza con la Lega di Matteo Salvini, considerato il veto posto dai pentastellati sulla figura del pregiudicato Silvio Berlusconi e la indisponibilità del segretario del Carroccio a rompere con l’alleato forzista.

«Con spirito di leale collaborazione, non nascondendoci le diversità e punti di partenza differenti anche dal punto di vista programmatico su temi essenziali, ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comunque coinvolgendo i nostri gruppi dirigenti», ha aggiunto il segretario del Pd. «Sul piano programmatico abbiamo ribadito a Fico che l’asse di riferimento fondamentale sta attorno al programma del Pd nei contenuti e nelle proposte. L’asse di riferimento fondamentale sta attorno al programma del Pd nei contenuti e nelle proposte» e su tre punti «già evidenziati durante le Consultazioni al Quirinale»: una «agenda europeista», il «rinnovamento della democrazia superando il populismo», politiche del lavoro «rispettando gli equilibri di finanza pubblica».

Tuttavia, i fedeli di Matteo Renzi si sono subito fatti sentire sui social, riproponendo l’hashtag #senzadime. «Secondo i siti, Martina apre. Davvero qualcuno nel Pd pensa di fare il governo con Di Maio e Casaleggio? Messaggio incomprensibile e umiliante per i nostri elettori, che hanno fatto sentire loro voce con #senzadime, ancora in queste ore», twitta il deputato Michele Anzaldi. Dello stesso avviso l’onorevole Anna Ascani, «qualora il reggente Martina, come ha annunciato, sottoponesse qualsivoglia ipotesi di governo PD-Cinque Stelle alla direzione del partito, io voterò convintamente, senza esitazioni, contro. Senza di me». Secondo Sandro Gozi è giusto che si esprima la Direzione sull’eventuale accordo di programma con il Movimento ma lui ha le idee chiare: «Io voterò contro #senzadime». Anche Ivan Scalfarotto è dello stesso avviso: «Un accordo con M5S non è pensabile». A chiudere, il solito hashtag.

Mattarella ha concesso tempo a Fico fino a giovedì, quando il presidente della Camera dovrà recarsi al Colle per riportare al capo dello Stato i risultati ottenuti.

ULTIMI ARTICOLI