L'ICONOCLASTA

Il trionfo di Salvini mostra la capacità di conquistare voti con una politica anti-immigrazione. Molto efficace in tempi di crisi economica e paura.

24 novembre 2014 – Chiamiamolo “effetto Le Pen”.

Matteo Salvini ha mostrato una grande capacità mediatica e comunicativa, e ha scommesso (bene) che andare in televisione ogni giorno per 90 giorni prima di un voto avrebbe avuto effetti concreti su quel voto. E così è stato in Emilia Romagna. Non c’è dubbio: Salvini è un abilissimo comunicatore, un populista molto efficace, un politico che sa giocare sulle paure della gente e sfruttare la paura del territorio, che si tratti dei produttori di grana padano o degli altri piccoli imprenditori che vedono crollare i loro export verso la Russia.

Bravo, in termini di tattica e strategia della campagna.

Bisogna però cercare il vero significato di questo 19,4 per cento raccolto dalla Lega Nord in Emilia Romagna. A mio avviso, si tratta di una specie di “effetto Le Pen”, ovvero il successo di un demagogo, un politico che va a visitare un campo rom in Emilia Romagna, che sfrutta la paura e gioca con disinvoltura la carta anti-immigrati, sempre puntualizzando di non essere di estrema destra, no: lui è solo la voce del popolo. Ma la sua politica anti-immigrati è chiara, come la sua politica contro la moneta unica. Efficace perché populista e di semplice comprensione.

Molto furbo. Molto efficace. Visti i risultati nel voto di ieri, si tratta di una strategia vincente. Purtroppo la predica contro gli immigrati tende ad avere un effetto divisivo nella società e polarizzante, con il risultato di gettare benzina sul fuoco in un paese già spaventato per il suo futuro.

La storia insegna: in tempi di elevata disoccupazione cronica, di recessione e stagnazione, di caduta libera degli ordini e degli introiti delle piccole imprese, in questi tempi di paura e crisi economica, è naturale che un partito vigorosamente anti-immigrati prosperi, cresca e aumenti il suo consenso. Così è successo con Marine Le Pen. Così è successo in altri paesi europei. Nel mio paese, gli Stati Uniti, ci sono tanti politici populisti, in Arizona e altrove, che vincono le elezioni giocando la carta anti-immigrati. In Italia, Salvini sta giocando questa carta con grande maestria.

Ora, la vera questione è se il fenomeno Salvini possa diffondersi a livello nazionale. Per quanto tempo si può giocare la carta anti-immigrazione e quella anti-euro? Per un bel po’, temo.

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