L'ICONOCLASTA

Vogliamo veramente salutare questa debolissima ripresa di fine 2013 con un aumento dell’IVA che deprime i consumi? Ma vogliamo farci del male?

19 settembre 2013 – Ecco una proposta semplice: potremmo renderci conto che dopo due anni di recessione, in un momento di debolissima ripresa, un aumento dell’Iva sarebbe un atto di follia?

La mia proposta: non potremmo tagliare qualche miliardo di spese dal ministero della Difesa invece di aumentare l’Iva al 22 percento?

So che il governo Letta ha davanti a sé delle scelte difficilissime nella politica economica. So che deve trovare le risorse per coprire il compromesso politico sull’Imu concordato con il suo alleato, il Pdl (bisogna dire Forza Italia da oggi?). So che deve trovare le risorse per contenere il famoso rapporto deficit/Pil, già fuori dal fatidico tre percento. E so che per abbattere il cuneo fiscale in modo serio non ci sono risorse a sufficienza, quindi è inevitabile che Confindustria giudicherà anche questa misura non abbastanza efficace.

Ma amici: accogliere una piccolissima e debolissima ripresa nell’ultimo semestre del 2013 (oppure all’inizio del 2014) con un aumento dell’Iva è un errore. È una follia. Un aumento dell’Iva deprimerebbe i consumi, colpirebbe la psicologia dei consumatori in senso negativo e sarebbe l’ennesima politica recessiva.

Invece di aumentare la pressione fiscale di un Paese già tartassato, combattuto e depresso, tagliamo dall’inutile spesa militare qualche miliardo.

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