28 luglio 2015 – La Banca centrale europea avrebbe autorizzato la riapertura della Borsa di Atene, chiusa dallo scorso 29 giugno. Una misura che era stata affiancata dalla chiusura delle banche (che hanno tuttavia riaperto da più di una settimana) e dall’introduzione di controlli sui capitali.
La notizia è stata riportata all’agenzia Bloomberg da una portavoce del mercato azionario greco, la quale aggiunge che la data esatta sarà stabilita tramite un decreto del ministero delle Finanze, a cui spetta l’onere di individuare dei limiti da porre alle operazioni di scambio. Due giorni fa la Bce aveva rifiutato la proposta delle autorità greche di riaprire la Borsa senza alcuna restrizione.
Intanto, ad Atene entrano nel vivo i negoziati sul terzo piano di salvataggio per la Grecia (che dovrebbe elargire alle casse elleniche più di 80 miliardi provenienti dal fondo salva-Stati Esm e dal Fmi). Lunedì i rappresentanti della troika (Bce, Commissione Ue e Fmi) e dell’Esm sono atterrati sul suolo greco e, secondo indiscrezioni, starebbero pensando di chiedere al governo di Atene un ulteriore, pesantissimo taglio del 30% sulle pensioni dei greci, già ridotte del 48% dopo cinque anni e due Memorandum.
Lo riferisce l’edizione online del settimanale greco Protothema, con un duro articolo dal titolo «Delia contro i pensionati – Le prime uccisioni sacrificali portate sull’altare del dio chiamato piano di salvataggio». Delia (Velculescu) è la nuova capo missione del Fmi, la quale, secondo Protothema, sarebbe «ossessionata dal fare ulteriori tagli alle basse pensioni greche». Una conferma a questo scenario arriverebbe dalla portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, che, ai giornalisti riuniti a Bruxelles ha dichiarato: «Altre riforme sono attese da parte delle autorità greche».