L'ICONOCLASTA

Mattarella: un governo neutrale di garanzia fino a dicembre, poi elezioni. No di M5S, Lega e FdI, sì del Pd. In alternativa, voto a luglio o in autunno

7 maggio 2018 – Si chiude con una fumata nera l’ultimo giro di consultazioni al Quirinale per la formazione di un nuovo governo. I tre maggiori poli – M5s, centrodestra e Pd – non sono riusciti a costruire una maggioranza parlamentare nonostante il capo dello Stato abbia lasciato loro tutto il tempo necessario, e anche di più. Il presidente Sergio Mattarella si trova quindi obbligato a prendere le redini, e sprona i partiti a dare il via libera a un esecutivo di servizio che traghetti il Paese fino all’approvazione della manovra finanziaria, in autunno, e quindi a elezioni a dicembre. Un governo neutrale che, ha precisato Mattarella, si dimetterebbe immediatamente all’indomani di un accordo politico suscettibile di avere una maggioranza in Parlamento. Mattarella si è dichiarato indisponibile ad approvare un esecutivo di minoranza per non dare il vantaggio della gestione elettorale a una parte politica in caso di sfiducia da parte delle Camere e ritorno alle urne. Il presidente ha inoltre espresso i suoi forti dubbi sull’eventualità di un voto a luglio, che renderebbe difficoltoso l’esercizio del voto da parte degli italiani. Una circostanza mai vista nella storia della Repubblica.

«Non esiste una maggioranza con la sola Lega e i Cinque Stelle, e si è rivelata impraticabile una maggioranza M5s con Pd, ed è stata sempre affermata da entrambe le parti l’impossibilità di un’intesa tra il centrodestra e Partito democratico. Tutte queste indisponibilità mi sono state confermate questa mattina», ha spiegato il capo dello Stato.

«Il governo presieduto dall’onorevole Gentiloni – ha detto ancora Mattarella -, che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in questa situazione anomala, ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più». «Ritengo che sia più rispettoso» della dinamica democratica che a «portare alle elezioni sia un governo non di parte». «L’ipotesi alternativa è indire nuove elezioni subito ma non vi sono tempi per il voto entro giugno, si potrebbero svolgere in piena estate ma finora è stato evitato perché per gli italiani è difficile esercitare il voto, si potrebbe fissare in autunno». «Sarebbe la prima volta che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto. Scelgano i partiti con il loro libero comportamento e nella sede propria parlamentare. Cerchino una maggioranza politica per un governo neutrale entro l’anno oppure nuove elezioni subito, in autunno o nel mese di luglio».

E ancora: «Mi compete far presente alcune preoccupazioni: che non vi sia tempo per approvare dopo il voto la legge di bilancio entro fine anno con l’aumento dell’Iva e con gli effetti recessivi che questa tassa comporterebbe e il rischio di esporre la situazione finanziaria».

«Dai partiti, fino a pochi giorni addietro, è venuta più volte la richiesta di tempo per raggiungere intese – ha continuato Mattarella -. Può essere utile che si prendano ancora tempo per far maturare una maggioranza politica per una maggioranza di governo. Ma nel frattempo consentano che nasca con la fiducia un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza parlamentare si dimetterebbe con immediatezza per un governo politico».

Subito è arrivata l’opposizione di tutti i maggiori partiti, ad esclusione del Pd.

«Condividiamo il richiamo alla responsabilità del presidente Mattarella – ha detto il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina – e ci auguriamo che venga ascoltato da tutte le forze politiche in queste ore. Il Pd non farà mancare il suo sostegno all’iniziava preannunciata ora dal presidente».

«Pur senza avere pregiudizi sulle persone, non possiamo permettere che delle persone che non hanno una legittimazione popolare, che non sono passate dalla competizione elettorale, possano andare a gestire e a risolvere i problemi», ha affermato il capogruppo al Senato del M5S Danilo Toninelli a La7.

«Non serve un governo neutrale ma uno capace di schierarsi con gli italiani – ha detto il presidente di FdI Giorgia Meloni -. E Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è chiaro perché voglia verificare se un governo di sua emanazione abbia o meno la fiducia ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare quella stessa fiducia. Il tabù di dare l’incarico al c.destra è incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i voti di FdI per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale».

«È fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato – ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini -. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate. Non c’è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l’Italia da soli».

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