18 luglio 2016 – Un killer solitario, un ex marine afroamericano, ha ucciso tre agenti e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso dalle forze dell’ordine a Baton Rouge, Louisiana, lo stesso luogo dove il 5 luglio era stato ucciso dalla polizia un afroamericano, il venditore di cd Alton Sterling, in circostanze particolarmente controverse.
Erano circa le 8:40 di domenica mattina, quando la polizia di Baton Rouge riceve una segnalazione su un uomo sospetto, vestito di nero e armato. In uno scontro a fuoco durato meno di 10 minuti perdono la vita tre agenti e il killer.
Non si ferma l’ondata di violenza che ha colpito gli Stati Uniti. Prima l’uccisione di Sterling, poi, il giorno dopo, quella di Philando Castile, un altro afroamericano ucciso da un agente bianco in Minnesota durante un semplice controllo stradale, la cui fidanzata ha avuto la freddezza di riprendere in video gli attimi immediatamente successivi alla sua morte. Due eventi che hanno fatto riemergere tensioni razziali mai sopite portando in piazza migliaia di afroamericani in tutto il paese. Poi ci sono stati i fatti di Dallas: cinque poliziotti ammazzati da un cecchino durante una marcia di protesta contro il razzismo della polizia.
E ora Baton Rouge, di nuovo. Il killer è stato identificato come Gavin Long, un afroamericano residente a Kansas City, Missouri, che compiva 29 anni proprio ieri e, secondo i suoi familiari, si era recato a Baton Rouge per festeggiare il suo compleanno.
Long, che ha frequentato l’università dell’Alabama ma aveva lasciato prima di terminare gli studi per compiere un “viaggio spirituale in Africa”, era un ex marine, congedato con onore nel 2010 col grado di sergente. Sotto lo pseudonimo di Cosmo Setepenra, il giovane era attivo su diversi social media, dove denunciava il trattamento degli afroamericani negli Stati Uniti e predicava la necessità di rispondere con violenza alla violenza: “Per avere successo bisogna rispondere combattendo, con spargimenti di sangue. Nessuno ha mai avuto successo semplicemente protestando. Non ha mai funzionato e non funzionerà mai”, spiegava Long in un video su YouTube.
Il suo ultimo messaggio su twitter, domenica mattina: “Solo perché ci si sveglia ogni mattina non vuol dire essere vivi. E solo perché si perde il corpo fisico non vuol dire essere morti”.
Photo credits: Jeff Dubinsky/Reuters