BERLUSCONI: «Obama al G20 si comportò bene. I leader mi dicevano: arriva Monti»

BERLUSCONI: «Obama al G20 si comportò bene. I leader mi dicevano: arriva Monti»

Le rivelazioni di Timothy Geithner sul complotto europeo del 2011 contro il suo governo lo rendono felice. Parla con ammirazione e gratitudine di Barack Obama e racconta con piacere come il presidente americano gli abbia dato ragione al vertice del G20 nel novembre 2011. Ma quando nomina Matteo Renzi, di quanto è deluso dal modo…

Perché l’euro non è la causa di tutti i mali

Perché l’euro non è la causa di tutti i mali

C’è una verità sconveniente legata alla nascita della moneta unica, l’euro, l’oggetto di così tante polemiche durante questa primavera del 2014, stagione elettorale: l’euro fu costruito male. Mancando un accordo politico multilaterale all’epoca, l’euro nacque con una centralizzazione della politica monetaria nelle mani della Bce ma senza la stessa tassativa collaborazione sulla politica fiscale. Per…

Monti’s secret summer

Monti’s secret summer

Ecco il mio articolo, uscito stamattina sul Financial Times, che svela i retroscena di quell’estate del 2011, quando Giorgio Napolitano già sondava Mario Monti sulla sua disponibilità a prendere il posto di Silvio Berlusconi, cosa che effettivamente avvenne solo diversi mesi dopo. 10 febbraio 2014 – For years Carlo De Benedetti, the Italian industrial tycoon,…

In quest’Italia stanca della crisi, è bene che qualcuno ci ricordi le storie dei piccoli e medi imprenditori che riescono a resistere. Sono loro la vera spina dorsale dell’economia.

In quest’Italia stanca della crisi, è bene che qualcuno ci ricordi le storie dei piccoli e medi imprenditori che riescono a resistere. Sono loro la vera spina dorsale dell’economia.

26 gennaio 2014 – La ripresa economica in Europa, come ha detto Mario Draghi durante il vertice di Davos, rimane debole, fragile e con dei rischi al ribasso. In Italia, come ho già scritto qui, la ripresa quest’anno non sarà sufficiente per creare nuovi posti di lavoro. Bisogna tagliare il cuneo fiscale in modo molto…

Ritorno al Futuro, starring Silvio Berlusconi. Alfano viene condannato, ridicolizzato e (retoricamente) asfaltato dal padre che gli ha dato vita. Poi lancia il partito che B. battezza «Cugini d’Italia». Intanto la Cancellieri, senza pudore, è ancora lì, e non si capisce perché. Sembra che la Sciura delle Carceri non abbia capito quanto nobile e corretto sarebbe un suo passo indietro.

Ritorno al Futuro, starring Silvio Berlusconi. Alfano viene condannato, ridicolizzato e (retoricamente) asfaltato dal padre che gli ha dato vita. Poi lancia il partito che B. battezza «Cugini d’Italia». Intanto la Cancellieri, senza pudore, è ancora lì, e non si capisce perché. Sembra che la Sciura delle Carceri non abbia capito quanto nobile e corretto sarebbe un suo passo indietro.

16 novembre 2013 – Ok. La scissione c’è, lo strappo si è consumato. Berlusconi ha rilanciato Forza Italia e ha promesso battaglia (elettorale) su temi ricorrenti come la giustizia e altri più d’attualità, come l’idea che all’Italia non convenga forse accettare e subire proprio tutti i diktat dalla Signora Merkel, ora e per sempre. Dice…

I tedeschi sono arrabbiati con la Casa Bianca, che prima intercetta il telefonino della Merkel e poi (assieme all’Fmi) dichiara che la Germania fa troppi export e indebolisce l’eurozona. Ora ce l’hanno anche con Mario Draghi, che tagliando il costo del denaro fa «un regalo» a Italia, Francia, Spagna e Grecia, e un «esproprio» a danno dei risparmiatori tedeschi. E non piace neanche la critica di Barroso. Ma Berlino è davvero la capitale dell’Impero del Male?

I tedeschi sono arrabbiati con la Casa Bianca, che prima intercetta il telefonino della Merkel e poi (assieme all’Fmi) dichiara che la Germania fa troppi export e indebolisce l’eurozona. Ora ce l’hanno anche con Mario Draghi, che tagliando il costo del denaro fa «un regalo» a Italia, Francia, Spagna e Grecia, e un «esproprio» a danno dei risparmiatori tedeschi. E non piace neanche la critica di Barroso. Ma Berlino è davvero la capitale dell’Impero del Male?

9 novembre 2013 – Parliamo della Germania. Parliamo dello strapotere del Paese leader del Vecchio Continente. Per tanti critici a Washington, Londra, Bruxelles, Parigi, Roma, Madrid e Atene, Berlino è diventata la capitale dell’Impero del Male. Ma la Merkel è davvero così cattiva o si tratta semplicemente di un big misunderstanding?

Venerdì scorso Giorgio Napolitano ha inspiegabilmente difeso una legge di stabilità che per Confindustria, Cgil e per la stragrande maggioranza del Paese è indifendibile. Ora Mario Monti attacca il governo Letta-Alfano su questa stessa legge. Intanto al centro, i Casini e gli altri figli di Arnaldo Forlani e della Prima Repubblica si mostrano in perfetta sincronia con gli anni Ottanta. La politica delle briciole sta diventando una politica della paralisi. E il Paese è sempre più a rischio.

Venerdì scorso Giorgio Napolitano ha inspiegabilmente difeso una legge di stabilità che per Confindustria, Cgil e per la stragrande maggioranza del Paese è indifendibile. Ora Mario Monti attacca il governo Letta-Alfano su questa stessa legge. Intanto al centro, i Casini e gli altri figli di Arnaldo Forlani e della Prima Repubblica si mostrano in perfetta sincronia con gli anni Ottanta. La politica delle briciole sta diventando una politica della paralisi. E il Paese è sempre più a rischio.

20 ottobre 2013 – La stabilità politica serve a un Paese come l’Italia per scongiurare danni all’economia, per evitare che il caos crei terreno fertile per gli attacchi degli speculatori della finanza, che lo spread si alzi e ci faccia pagare troppi interessi sul debito nazionale, ancora oltre il 132 percento del Pil. Così ci…

La politica delle briciole. Se la legge di stabilità ci porta soltanto una riduzione del cuneo fiscale dello 0,33% per le imprese (1mld di euro nel 2014), 35 o 40 centesimi al giorno nella busta paga dei lavoratori (1,5mld nel 2014), e una riduzione dell’IRAP dello 0,12% (40 milioni), non andremo da nessuna parte. Questa legge di stabilità contiene briciole e non ci aiuta ad agganciare la ripresa. Questa non è una legge di stabilità coraggiosa. Why?

La politica delle briciole. Se la legge di stabilità ci porta soltanto una riduzione del cuneo fiscale dello 0,33% per le imprese (1mld di euro nel 2014), 35 o 40 centesimi al giorno nella busta paga dei lavoratori (1,5mld nel 2014), e una riduzione dell’IRAP dello 0,12% (40 milioni), non andremo da nessuna parte. Questa legge di stabilità contiene briciole e non ci aiuta ad agganciare la ripresa. Questa non è una legge di stabilità coraggiosa. Why?

16 ottobre 2013 – Perché? Io non capisco perché il governo Letta-Alfano, dopo la retorica positiva e promettente degli ultimi giorni e settimane, ci presenti una legge di stabilità così poco coraggiosa, poco incisiva e incapace di stimolare la crescita e l’occupazione.